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Se ho pochi anni di contributi come vado in pensione?

Il lavoratore che ha accantonato pochi anni di contributi ha diritto alla pensione? Può capitare che, proprio a ridosso del compimento dei 67 anni arrivi la doccia fredda che la pensione non spetta. I contributi versati non sono sufficienti, ad esempio. Cosa si fa in quel caso?

Situazioni non troppo rare, poi, vedono anche le lavoratrici che, nel corso della propria vita hanno dato priorità alla crescita dei figli e alla cura della casa, hanno scelto di dedicarsi al lavoro (per desiderio o per bisogno) solo in tarda età. Senza i 20 anni di contributi maturati la pensione di vecchiaia non viene liquidata e i contributi versati, tra l’altro, non si possono neanche richiedere indietro.

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Cosa spetta a 67 anni a chi ha pochi contributi versati?

Ai più sfortunati (coloro che versano in una situazione economica disagiata), potrebbe essere riconosciuto l’assegno sociale Inps. Si tratta di un trattamento assistenziale (non previdenziale, perché è basato sulla situazione economica e non calcolato sui contributi versati) di 534,11 euro al mese per 13 mensilità.

Per averne diritto, però è necessario aver compiuto i 67 anni di età e avere redditi che non superano i 6.947,33 euro l’anno se si è soli e 13.894,66 euro l’anno se si è coniugati (in questo caso è necessario sommare ai propri i redditi del coniuge).

Appare chiaro che non si tratta di una pensione universale a cui possono ambire coloro che non hanno raggiunto i 20 anni di contributi versati, visto che basta avere un coniuge con un reddito appena dignitoso per perdere il diritto.

La pensione spetta a 67 anni anche con 15 anni di contributi

Per chi non riesce a raggiungere i 20 anni di contributi, in alcuni casi vi è la possibilità di accedere al pensionamento con 15 anni di contributi, grazie a tre deroghe previste dalla Legge Amato del 1992. In quali casi si può andare in pensione con 15 anni di contributi? Per farlo è necessario soddisfare una delle seguenti condizioni:

  • aver maturato almeno 15 anni di contributi entro il 31 dicembre 1992;
  • essere stato autorizzato alla prosecuzione del versamento volontario entro il 31 dicembre 1992 (non è importante aver versato davvero i contributi volontari, basta solo l’autorizzazione);
  • avere un’anzianità contributiva di almeno 25 anni (il primo contributo versato 25 anni prima della presentazione della domanda di pensione) e per 10 anni non aver versato una contribuzione sufficiente alla copertura dell’intera annualità.

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Che pensione spetta con pochi anni di contributi?

Per chi ha versato meno di 15 anni di contributi quali soluzioni restano per avere diritto a una pensione? Fermo restando che la pensione di vecchiaia spetta solo al raggiungimento dei 20 anni di contributi versati (e in rari casi al raggiungimento dei 15 anni di contributi) la soluzione principale che resta è quella di raggiungere la contribuzione minima richiesta in diversi modi:

  • continuando a lavorare;
  • versando contributi volontari;
  • procedendo al riscatto di alcuni periodi scoperti di contribuzione.

Quello che non tutti sanno, però, è che per chi ha tutti i contributi che ricadono nel sistema contributivo (o tutti versati a partire dal 1996 o effettuando computo in Gestione Separata) la pensione spetta anche con un minimo di 5 anni di contributi versati. Si tratta della pensione di vecchiaia contributiva a 71 anni, prevista dalla Legge Dini del 1995.

Per averne diritto, quindi, è necessario attendere il compimento dei 71 anni e non avere contributi versati nel sistema misto/retributivo.