Nuova riforma delle pensioni 2025, cosa cambia per le pensioni anticipate 42,10? Nuova riforma delle pensioni 2025, cosa cambia per le pensioni anticipate 42,10?

Sembra il Lotto ma sono pensioni, ecco i numeri della riforma: 41, 62 e 20

Come potrebbe cambiare il sistema pensioni in Italia con 41 anni di contributi o dopo 20 anni di carriera a 62 anni di età.

La riforma delle pensioni è un argomento centrale del lavoro che il governo Meloni sta facendo adesso per quanto riguarda la legge di bilancio 2024. Probabilmente se ne riparlerà l’anno venturo perché a gennaio poco si potrà fare. Ma nei prossimi anni si potrebbe tornare a parlare di pensioni anticipate e flessibili, come forse lo erano quelle prima della riforma Fornero. E forse ancora meglio.

I numeri della riforma delle pensioni sono 62, 20 e 41, ecco perché

Gli amanti del gioco del Lotto potrebbero usarli per una giocata con tanto di sogno di fare terno. Perché i numeri della riforma delle pensioni sono 62, 41 e 20. Perché sono sostanzialmente due le misure che potrebbero essere varate per tornare più o meno al passato, cioè a prima della riforma Fornero. Prima del 2012 infatti esistevano pensioni di vecchiaia a 60 anni di età, ma anche pensioni di anzianità con 40 anni di contributi e senza limiti di età e quota 96 con uscite garantite dopo 35 anni di lavoro e 60 anni di età.

Erano diverse le vie disponibili per il pensionamento, vie che oggi purtroppo non esistono più, con le pensioni di vecchiaia arrivate a 67 anni di età con 20 anni di contributi e le pensioni anticipate con 42,10 anni di contributi per gli uomini e 41,10 anni di contributi per le donne.

Le pensioni future, basteranno 41 anni senza limiti di età e 20 anni per i sessantaduenni

pensione a 62 anni di età

I numeri della riforma delle pensioni quindi non sono numeri da giocare semplicemente al Lotto ma sono numeri che rappresentano i requisiti che le pensioni potrebbero avere dopo la riforma del governo Meloni che dovrebbe essere varata entro la fine della legislatura. Infatti con 41 anni di contributi versati tutti i lavoratori indistintamente potrebbero godere del vantaggio della quota 41 per tutti se questa misura verrà effettivamente varata. Lo stesso che si attende per la pensione flessibile con 62 anni di età e 20 anni di contributi.