Pochi contributi versati a tal punto da non dare diritto ad una pensione propria? Una condizione questa che senza dubbio riguarda una grande fetta della popolazione. Soprattutto alla luce che oltre al numero di anni di contributi, serve la giusta contribuzione versata annualmente. Esistono i cosiddetti minimali contributivi che sono da rispettare per l’accredito di 52 settimane di lavoro che valgono un anno pieno di contributi. Ma esiste una misura dell’INPS che non ha vincoli contributivi, anche se per essere goduta necessita di una condizione reddituale particolare. Si tratta dell’assegno sociale.
Assegno sociale INPS, cos’è in sintesi
È la principale misura assistenziale che l’INPS eroga praticamente da sempre. Parliamo dell’assegno sociale, anche se prima si chiamava pensione sociale. Il reddito di cittadinanza o la pensione di cittadinanza sono un’altra cosa, anche se si tratta pure in questo caso di misure assistenziali. Ma come funziona l’assegno sociale INPS? Per l’assegno sociale, requisiti e limiti sono un argomento da approfondire. Perché la misura, essendo strutturale, vale anche nel 2023. E chi non ha la carriera idonea per andare in pensione, potrà trovare nell’assegno sociale la soluzione. Perché senza contributi ma in pensione lo stesso, non è una cosa difficile da ottenere.
Si può andare in pensione anche senza utilizzare i contributi?
La misura meglio conosciuta come assegno sociale è strutturale, perché non ha una scadenza. È una misura che riguarda persone che non hanno contributi a sufficienza per andare in pensione. In pratica pur avendo 67 anni di età, questi soggetti non potrebbero accedere alle pensioni in nessun caso. La carenza di contribuzione versata, che deve essere pari ad almeno 20 anni (ed in rari casi 15 anni), mette fuori dal perimetro della pensione queste persone. Ma non basta l’età o l’impossibilità a centrare una qualsiasi misura pensionistica. Infatti è necessario anche avere dei redditi bassi o sotto una determinata minata soglia. E sul sito dell’INPS esiste la scheda che spiega bene come funziona la misura.
Assegno sociale diverso dal reddito di cittadinanza
I 67 anni di età prima citati, non sono una coincidenza. Infatti oltre a rappresentare l’età pensionabile della quiescenza di vecchiaia, a 67 anni si può prendere l’assegno sociale. Prima no. L’assegno sociale è una prestazione assistenziale erogata dall’INPS alle persone più bisognose e a differenza del reddito di cittadinanza non presenta vincoli di spesa, nel senso che l’utilizzo dei soldi da parte dei beneficiari non ha limitazioni. Il beneficiario può usare i soldi come meglio crede e può prelevarli tutti in contanti. Tanto è vero che li incassa come fosse una normale pensione.
Importi assegno sociale
L’assegno sociale è pari a 503,27 euro al mese per 13 mesi (prevista la tredicesima). L’importo è figlio dell’aggiornamento della misura al tasso di inflazione. Possono goderne cittadini italiani, comunitari ed extracomunitari regolari, purché residenti in Italia da almeno 10 anni. Per tutti, italiani, comunitari ed extracomunitari, la fruizione è garantita finché hanno sede in territorio italiano. Il limite di reddito da non oltrepassare è fino a 6.542,51 euro annui se non coniugati o 13.085,02 euro se coniugati.