Tiene banco la questione dei rimborsi fiscali con il modello 730 con le polemiche sulla modifica introdotta dal governo. La maggioranza che parla di taglio delle tasse e le opposizioni che invece parlano di esatto contrario. Ma dove sta la verità? Sui rimborsi del modello 730 che sono una delle cose che maggiormente interessano i contribuenti, meglio fare chiarezza. Per verificare quali detrazioni sparirebbero in base a ciò che si apprende e quali spese detraibili di oggi non potranno più sfruttare domani i contribuenti.
Spese da scaricare nel 730 cambia tutto o no? Ecco la verità
Partiamo da un primo dato di fatto. Le modifiche che sopraggiungono adesso, sempre che tutto vada, come ormai sembra lecito attendersi, per il verso giusto con la legge di Bilancio, avranno impatto nel 2025. E quindi riguarderanno il 730 del 2026, con le spese e gli oneri da scaricare che riguardano l’anno di imposta 2025. Significa che il 730 del 2025, quello che probabilmente da marzo o aprile partirà per la nuova campagna delle dichiarazioni dei redditi del nuovo anno, andrà avanti come al solito, senza modifiche.
Nuove detrazioni ma solo dal 730 del 2026 si sentiranno gli effetti
Quando si parla di detrazioni fiscali per un contribuente, si parla soprattutto di spese che si possono scaricare dalle tasse sui redditi, cioè sull’IRPEF. Tra detrazioni, che abbattono direttamente l’imposta dovuta e deduzioni, che riducono la base imponibile su cui poi si calcola l’imposta da versare, il contribuente grazie a queste soluzioni ha modo di ridurre ciò che deve all’Erario.
La novità in materia di spese detraibili che il governo ha messo nella legge di Bilancio riguarda delle limitazioni che vengono inserite nel complesso passaggio del taglio del cuneo fiscale da sperimentale a strutturale.
Il taglio del cuneo fiscale ha imposto alcuni sacrifici
Il governo ha raggiunto l’obiettivo di rendere definitivo il taglio del cuneo fiscale, ma cambiando il sistema che fino allo scorso anno tagliava il costo del lavoro in maniera fluida e fino a determinati limiti di reddito.
Adesso viene confermato il taglio del cuneo fiscale, ma con delle detrazioni che adesso vengono limitate a determinati importi di reddito da non superare e perfino al numero dei figli presenti nel proprio nucleo familiare.
Nel novero delle detrazioni fiscali previste dal Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR) quelle più comuni vanno dalle spese sanitarie e mediche, alle spese per le ristrutturazioni edilizie, dagli interessi sui mutui alle spese di istruzione. Ma poi ci sono quelle specifiche come quelle destinate agli invalidi, le spese funebri, le spese assicurative e così via dicendo.
Dal 2025, e quindi per le cose da scaricare nel 2026 con il 730, per chi ha redditi oltre i 75.000 euro cambia qualcosa. Viene adesso imposto un tetto massimo alle spese detraibili collegate ai redditi del contribuente e al numero di figli a carico. In base a quanto si evince, per chi ha reddito oltre i 75.000 euro spese superiori a 14.000 euro non potranno più essere scaricate.
Un meccanismo particolare per le nuove detrazioni, tra solgie massime e coefficienti familiari
Per i contribuenti che hanno un reddito fino a 75.000 euro nulla cambia. Per gli altri invece, ad eccezione delle spese sanitarie molto potrebbe cambiare. Ed a serio rischio finiscono le detrazioni inerenti le opere di ristrutturazione a prescindere dal bonus utilizzato, le spese di istruzione e tutte le altre tra quelle prima elencate e le tante altre previste dal TUIR.
Per queste detrazioni si passa al sistema a due indicatori, che prevede un valore massimo di detrazione fruibile in base al reddito del contribuente ed un valore commisurato alla composizione del nucleo familiare.
Ecco alcuni esempi pratici
Il tetto dovrebbe essere pari a 14.000 euro per contribuenti con redditi oltre 75.000 euro e pari a 8.000 euro per quelli sopra 100.000 euro. Per poi passare a quello che viene definito coefficiente familiare. Che per contribuenti privi di figli a carico è pari a 0,50. Significa che se ha spese detraibili pari o superiori a 14.000 euro, potrà scaricare la metà del tetto massimo (14.000 moltiplicato per 0,50). Ma questo solo per chi ha redditi sopra 75.000 e fino a 100.000 euro. Perché per chi ha redditi sopra 100.000, la detrazione si riduce a soli 4.000 euro per chi non ha figli (8.000 moltiplicato per 0,5). Il valore pieno di 14.000 ed 8.000 euro si applica a chi ha più di due figli a carico o a chi ne ha almeno uno disabile. Perché il coefficiente familiare è di 0,75 per chi ha un figlio e di 0,85 per due figli, mentre sale a 1 per i casi prima citati.