Ieri è stata una giornata importante per Stellantis, e per i lavoratori che cercavano buone nuove vista la grave situazione che vivono il settore dell’Automotive e i lavoratori degli stabilimenti compreso l’indotto. La materia è di quelle di strettissima attualità visto che da giorni sono arrivate le lettere di licenziamento per molti lavoratori dell’indotto Stellantis e viste le tante polemiche che hanno portato a manifestazioni e sit-in davanti agli stabilimenti. Con sindacati e politici in prima fila e con critiche all’operato del governo sempre maggiori.
Ieri c’è stato un summit tra Ministero delle Imprese e del Made in Italy e Stellantis. E l’azienda ha anticipato un piano industriale per il 2025 da 2 miliardi di euro di investimenti.
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Di promesse Stellantis allo Stato italiano ne ha fatte sempre tante. E dallo Stato italiano ha ricevuto sempre oltre che rassicurazioni anche finanziamenti visto che la cassa integrazione, ormai una prassi negli stabilimenti di tutta Italia, è finanziata da soldi pubblici. Quindi, vietato farsi illusioni al momento, perché poi le problematiche che hanno portato alla crisi attuale (ma il settore Automotive è in crisi anche in Germania per esempio), restano tutte.
Sotto accusa il Green Deal europeo che di fatto mette al bando la produzione di auto a combustione dal 2035. La transizione elettrica è la strada intrapresa, con le aziende che hanno l’obbligo di convertirsi. Tanto è vero che sono previste multe se le produzioni di veicoli a benzina o diesel superano le soglie annuali imposte dai vertici europei, e che le Industrie del settore sono state costrette a cambiare già le piattaforme per produrre auto elettriche.
Veicoli di nuova generazione, che secondo i promotori di questo Green Deal sono meno inquinanti e più virtuose dal punto di vista dell’ambiente.
Ma nel frattempo il mercato delle auto elettriche non decolla. Costano troppo, sono poco performanti per lunghi tragitti e le infrastrutture per le ricariche sono poche in giro per lo stivale. Senza considerare i tempi di ricarica nettamente superiori al classico rifornimento di benzina e gasolio.
Ecco il piano industriale da 2 miliardi di euro nel 2025
Quindi, nonostante presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il titolare del dicastero, Adolfo Urso, abbia incontrato i vertici Stellantis con la promessa di massicci investimenti, l’orizzonte tutto è tranne che schiarito.
“Un aumento dei modelli in produzione, elettrici e ibridi, e la salvaguardia dei livelli occupazionali, in linea con gli investimenti produttivi e avviando processi di inserimento, aggiornamento e riqualificazione delle persone del Gruppo”, questa la nota di Stellantis a margine del summit.
Emerge per esempio che nello stabilimenti di Pomigliano, dal 2028, sarà installata una nuova piattaforma per 2 nuovi modelli compatti e della Panda. A Mirafiori si produrrà la 500 ibrida e la 500 BeV elettrica. A Cassino via alla nuova Alfa Romeo Stelvio, alla nuova Alfa Romeo Giulia. E modelli sia nelle versioni ibride che elettriche. A Melfi invece ben 7 nuovi modelli. Si parte dal 2025 con la DS8 e poi la nuova Jeep Compass, la Lancia Gamma e la nuova DS7. In questo caso tutte auto elettriche e in alcuni casi ibride. In Abruzzo ad Atessa invece, nascerà un nuovo Van e a Termoli presto si avranno i piani produttivi delle Gigafactory per la produzione delle tanto discusse batterie per le auto elettriche.