Probabilmente una delle cause più frequenti di rapporto di lavoro che sfocia, oltre che in una inevitabile interruzione, anche in cause davanti i tribunali è lo stipendio.
Stipendio troppo basso, fuori dagli standard dei CCNL o anche non pagato o pagato in ritardo sono situazioni frequenti a più livelli ed in più settori. Ma esistono regole generali a cui attenersi, perché il datore di lavoro non può fare quello che vuole.
Lo stipendio va pagato entro un determinato termine
Lo stipendio è il corrispettivo che il datore di lavoro versa al lavoratore per l’attività che quest’ultimo ha svolto nel mese o nel periodo di competenza. La legge prevede delle determinate tempistiche entro cui il datore di lavoro d c’è provvedere a pagare lo stipendio.
E come sempre la legge se non rispettata produce conseguenze per il trasgressore. In materia di stipendio non pagato è evidente che il trasgressore è il datore di lavoro. Ogni singolo contratto di categoria prevede una precisa data di pagamento dello stipendio del lavoratore.
In linea di massima lo stipendio va pagato entro il giorno prestabilito. Fino ad un mese di ritardo, soprattutto se giustificato da eventuali motivi oggettivi, il datore di lavoro rischia poco perché andare in Tribunale per una sola mensilità di stipendio non erogato non è fattibile a maggior ragione se si pensa che un mese di arretrato non è reputato come giusta causa di dimissioni volontarie.
Va ricordato comunque che in linea di principio uno stipendio va pagato entro il giorno 10 del mese successivo a quello di competenza dello stipendio. E quando parliamo di stipendio erogato non ci riferiamo al bonifico effettuato ma a soldi che fisicamente sono già accreditati e quindi nella piena disponibilità del lavoratore.
Cosa fare in caso di mancato pagamento stipendio
Una volta che è stato appurato che il nostro datore di lavoro non ci ha pagato lo stipendio dovuto è necessario iniziare prima di tutto a preoccuparsi e poi ad agire. In primo luogo meglio provvedere ad un sollecito di pagamento, soprattutto se il ritardo non è un caso isolato.
Il sollecito è una lettera tramite raccomandata con ricevuta di ritorno con cui si chiede il pagamento delle spettanze e si avvisa il datore di lavoro che in assenza del medesimo, si passerà alle maniere forti, con tutto ciò che offre la legge.
Infatti a seguito di sollecito non a buon fine, resta la soluzione della mediazione tramite Direzione Territoriale del Lavoro. L’ispettorato convocherà il datore di lavoro e il lavoratore per concludere quello che a tutti gli effetti è un contenzioso. Se nemmeno l’esposto alla Direzione Territoriale del Lavoro funziona, allora non resa che fare causa a tutti gli effetti con tanto di azione legale.