Con l’arrivo del nuovo anno gli italiani inizieranno a pagare di nuovo il canone RAI, la tassa sul possesso degli apparecchi radio televisivi. Nulla è cambiato nonostante si diceva che il balzello doveva uscire dalla bolletta dell’energia elettrica. Ancora per il 2023 il canone RAI quindi sarà dovuto a rate sulla bolletta della luce di ogni famiglia. Ed è il mese di gennaio quello in cui si inizia a dover versare questa tassa. Ma a gennaio gli interessati alle esenzioni devono anche provvedere a presentare richiesta. Infatti ritardare può portare a dover comunque versare la tassa e perdere mesi di esonero. Quindi, ok allo stop al canone RAI per l’intero 2023 ma bisogna fare presto.
Canone RAI 2023, la guida
Versare il canone RAI è obbligatorio per i contribuenti che hanno un apparecchio utile a ricevere i segnali televisivi e della radio. Anche se si tratta del canone per il possesso di questi apparecchi, la tassa non è dovuta su ogni apparecchio in casa. Inoltre non è dovuto per ogni casa intestata ad un componente il nucleo familiare. Infatti il canone va pagato una sola volta a famiglia. L’importo del canone RAI è di 90 euro all’anno. E come detto anche nel 2023 si paga sulle bollette della luce, in rate da 9 euro al mese. Per chi ha la fatturazione classica delle bollette della luce ad uso domestico, cioè ogni due mesi, si tratta di 18 euro a bolletta. Il canone RAI si paga da gennaio ad ottobre.
Come arrivare allo stop al canone RAI per l’intero 2023
Non mancano i casi di esonero ed esenzione dal versamento del canone RAI. Ed anche i casi prima citati, di soggetti che devono versare la tassa solo su una delle loro case, serve attenzione. La regola del Fisco infatti parte dalla presunzione di possesso. Ogni cittadino a cui è intestato il contratto dell’energia elettrica ad uso abitativo e con tariffa residenziale, teoricamente viene assoggettato a questa tassa. Ma se la famiglia ha per esempio, due diverse abitazioni, una con il contratto della luce intestato al marito e l’altra con contratto alla moglie, deve il canone solo su una delle due case. Ma per la seconda deve inviare entro il 31 gennaio l’istanza in cui si comunica che il canone RAI del nucleo familiare è già stato onorato da uno dei componenti. Per domande inviate da febbraio a giugno è evidente che il canone verrà eliminato dalla bolletta in questione solo nel secondo semestre.
Come non pagare il canone RAI per gli anziani
Pensionati con redditi singoli o con il coniuge fino ad 8.000 euro possono godere dell’esonero dal versamento del canone. Ma solo se hanno almeno 75 anni di età compiuti. Anche in questo caso serve presentare la domanda entro fine gennaio per godere dell’esenzione per tutto il 2023. Anzi, per gli anziani la domanda presentata nel 2023 vale per sempre, perché se non cambiano le condizioni reddituali della famigli, l’esonero vale anche per gli anni futuri. Se la domanda è presentata entro il 30 giugno si gode dell’esonero del secondo semestre. Se presentata dopo giugno l’esonero inizia a valere dall’anno successivo.
Come presentare domanda di esenzione canone RAI
Per le domande occorre seguire le procedure previste dall’Agenzia delle Entrate. A partire dall’utilizzo dei modelli prestabiliti che possono essere recuperati nelle sedi fisiche dell’Agenzia delle Entrate o scaricati dal sito istituzionale del Fisco italiano. L’invio può essere fatto tramite posta raccomandata con ricevuta di ritorno e con plico senza busta (cioè incollando e piegando la domanda senza inserirla in una busta chiusa). L’indirizzo da scrivere sulla raccomandata è:
“Agenzia delle entrate – Direzione Provinciale I di Torino – Ufficio Canone TV – Casella postale 22 – 10121 Torino”.
In alternativa si può usare il più moderno canale della comunicazione via Posta Elettronica Certificata, inviando il modello con firma digitale a: