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Stop all’Assegno di Inclusione, niente ricarica a settembre, attenti alla trappola di fine anno

Se ogni mese conti sulla ricarica dell’Assegno di Inclusione per andare avanti e per sostenere le spese della tua famiglia, dovresti fare attenzione ad alcune cose. Perché basta un piccolo errore, una semplice dimenticanza e la ricarica del 27 o 28 settembre può essere bloccata, mettendo in difficoltà la tua famiglia.
Partendo da questo concetto, meglio analizzare alcune cose che riguardano proprio l’Assegno di Inclusione per evitare di perdere il sostegno derivante da questo sussidio.

Stop all’Assegno di Inclusione, niente ricarica a settembre, attenti alla trappola di fine anno

L’Assegno di Inclusione è un sussidio che si prende solo rispettando tutti i requisiti previsti. Perché bisogna prima di tutto rispettare i requisiti generali che sono:

  • cittadinanza italiana o di un altro Paese dell’Unione Europea;
  • familiare di un cittadino italiano o di un altro Paese dell’UE con diritto di soggiorno;
  • extracomunitari in possesso della ec carta di soggiorno, ovvero del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo;
  • titolare dello status di protezione internazionale;
  • residenza in Italia vecchia di almeno cinque anni, di cui gli ultimi due in continuità.

A questi requisiti generali si collegano altri requisiti di natura economica e cioè:

  • ISEE in corso di validità fino a 9.360 euro;
  • reddito familiare fino a 6.000 euro parametrato alla scala di equivalenza del nucleo familiare;
  • patrimonio immobiliare italiano ed estero, non superiore a 30.000 euro senza la casa di abitazione;
  • libretti di risparmio, carte di credito e debito, conti correnti, buoni fruttiferi e tutto il patrimonio mobiliare non superiore a 6.000 euro (un componente), 8.000 euro (2 componenti), 10.000 euro (più di 2 componenti) con l’aggiunta di 1.000 euro per ogni figlio in più oltre il secondo, 5.000 euro per ogni disabile medio e 7.500 euro per ogni componente disabile grave;
  • Auto e moto immatricolate a nuovo nei 3 anni precedenti, solo se al di sotto di 1.600 cc per le prime e 250 cc per le seconde.

L’ISEE è la cosa più importante per l’Assegno di Inclusione

I requisiti prima citati devono essere detenuti tutti sia alla data di presentazione della domanda che durante il periodo di fruizione del sussidio. Per ottenere l’ISEE bisogna presentare la DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica) e i dati da considerare, sia come redditi che come patrimonio devono essere quelli del 2022. Quindi, in linea di massima l’Assegno di Inclusione si prende in base alla situazione di un nucleo familiare di due anni precedente.
Chi si trova con un ISEE che fa riferimento al 2022 più altro di 9.360 euro non prende il sussidio. Così come chi supera 6.000 euro di reddito familiare nel 2022 (o più alto in base alla situazione familiare).
Anzi, va detto che per quanto concerne il reddito familiare, il discorso da fare è diverso. Perché questo incide sull’importo del sussidio. Chi ha reddito zero, se singolo, prende 500 euro al mese di sussidio. Chi ha 100 euro di reddito al mese, cioè 1.200 euro di reddito annuo proveniente da qualsiasi altra fonte, prende 400 euro al mese di Assegno di Inclusione, cioè 4.800 euro all’anno.

Ecco quando l’ISEE corrente deve essere rinnovato necessariamente

Una famiglia con un ISEE troppo elevato se relativo al 2022, o con un reddito familiare troppo elevato a tal punto da determinare un importo inferiore di Assegno di Inclusione, possono fare ricorso ad una correzione dell’ISEE per non perdere bonus e prestazioni. Il cosiddetto ISEE corrente è quello strumento che può usare chi ha avuto delle concrete ed evidenti perdite di reddito e patrimonio rispetto al 2022.
Ed è proprio in base a questo ISEE che c’è chi magari ha ottenuto il diritto a prendere l’Assegno di Inclusione o a prendere un Assegno di Inclusione più alto. Però la durata dell’ISEE corrente è diversa da quella dell’ISEE ordinario. Perché quest’ultimo dura sempre fino al 31 dicembre dell’anno in cui si presenta la DSU. In pratica, fino al 31 dicembre 2024 per l’ISEE ordinario oggi in corso di validità. Ed a prescindere dalla data in cui si presenta la DSU.
Invece l’ISEE corrente vale solo 6 mesi. Chi ha ottenuto l’ISEE corrente a marzo adesso si trova con questa certificazione scaduta. L’ISEE corrente non fa altro che sostituire quello ordinario per 6 mesi. Non appena l’ISEE corrente scade, torna ad essere in corso di validità l’ISEE ordinario. Questo significa che chi ha un ISEE corrente scaduto, se prende l’Assegno di Inclusione in base a questo ISEE, a settembre rischia di rimanere senza sussidio o di prendere un sussidio più basso. Almeno fino a quando non rinnova l’ISEE corrente di altri 6 mesi, e cioè fino alla fine del corrente anno (a gennaio va comunque presentato sempre il nuovo ISEE per l’anno corrente).