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Straniero in Italia può fruire delle detrazioni familiari a carico per i figli che sono in Patria

Agli stranieri che lavorano in Italia è permesso di richiedere le detrazioni per i figli lasciati in patria.

Forse non tutti i cittadini extracomunitari e comunitari che lavorano in Italia lo sanno, ma è possibile richiedere le detrazioni per i figli a carico rimasti in Patria.

Di fatto, quindi, lo straniero che lavora in Italia può richiedere le detrazioni per familiare a carico qualora i figli, di qualsiasi età, abbiano un reddito personale che non supera i 2840 euro l’anno (4000 euro se hanno un’età fino a 24 anni). E le detrazioni possono essere richieste anche per il coniuge, sempre che risulti a carico anche se non convivente con il contribuente.

Detrazioni stranieri, quali documenti?

Ma come si richiedono le detrazioni spettanti? Occorre presentare una documentazione che attesti la composizione della famiglia e che può essere una delle seguenti:

  • documentazione originale rilasciata dall’autorità consolare del Paese d’origine, tradotta in lingua italiana e asseverata da parte del prefetto competente per territorio
  • per le persone provenienti dai Paesi che hanno sottoscritto la Convenzione dell’Aja del 5 ottobre 1961, documentazione con apposizione dell’apostille
  • documentazione validamente formata nel Paese d’origine, in base alla normativa di quella nazione, tradotta in italiano e asseverata come conforme all’originale dal Consolato italiano nel Paese di origine.

Nella compilazione del modello 730 o del modello Redditi PF dovranno essere inseriti, nel quadro riferito ai familiari a carico, il codice fiscale dei figli a carico che risiedono all’estero.

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