Con l’ingresso del 2024 il governo ha deciso di ripristinare una vecchia misura che consente a molti lavoratori di poter accelerare il raggiungimento delle carriere contributive necessarie per le loro pensioni. Lo strumento non è altro che la possibilità di riscattare i vuoti contributivi avuti durante una carriera lavorativa discontinua. Una possibilità che si affianca al riscatto dei contributi della laurea che in maniera agevolata o meno sortiscono lo stesso obiettivo. In parole povere ci sono metodi che permettono di arrivare a maturare quelle carriere contributive che servono per lasciare il lavoro. Tutto naturalmente a carico del lavoratore. Perché riscattare i contributi significa di fatto pagare per recuperare i contributi. Oggi però non parliamo di come è possibile riscattare anni di contributi ma parliamo di cosa si può recuperare dal punto di vista fiscale con questo genere di versamenti. Infatti l’Agenzia delle Entrate tramite bonifico restituisce la metà dei soldi che per esempio un lavoratore ha deciso di versare con la Pace Contributiva.
Sul conto corrente dei pensionati dall’Agenzia delle Entrate arriva un rimborso per 14 anni
La Pace Contributiva permette di riscattare fino a massimo 5 anni di contributi per periodi non coperti dal punto di vista lavorativo o assistenziale. Tra pensioni e fiscalità, questo è un argomento che deve essere chiarito perché può portare a notevoli vantaggi economici riducendo la spesa da sostenere. Chi aderisce alla Pace Contributiva, sia che riscatti tutti i 5 anni o solo una parte, deve provvedere a versare all’INPS il corrispettivo calcolato in base alle regole previste. Il riscatto di questi anni di contribuzione può essere richiesto fino alla fine del 2025. Con la possibilità di versare quanto dovuto in massimo 120 rate e quindi in 10 anni. Naturalmente chi deve andare in pensione subito, non può rateizzare perché l’INPS per concedere la pensione pretende che tutti i contributi siano completamente versati. Chi invece sta programmando l’uscita, può decidere di spalmare i versamenti. In un modo o nell’altro, quanto si versa può essere scaricato dal reddito in misura pari al 50% di quanto versato. Significa che se un lavoratore versa 10.000 euro per riscattare un anno di contributi, può portare in detrazione 5.000 euro. Ed in 5 rate di uguale importo per 5 stagioni di dichiarazione dei redditi.
Come scaricare i contributi pagati con la Pace Contributiva ed i riscatti
Chi invece sceglie il pagamento a rate, puntando per esempio a riempire il proprio estratto conto per una pensione futura, può scaricare ogni anno la quota pagata, aggiungendo negli anni successivi con il principio di cassa, i nuovi versamenti. Ogni anno si detrae il 50% del versato, come più volte le Entrate hanno chiarito nelle FAQ degli utenti. In questo caso la detrazione può essere sfruttata addirittura per 14 anni. Infatti ipotizzando un versamento di 10.000 euro spalmato in 10 rate, significa che ogni anno il contribuente scaricherà dal reddito 500 euro. Ma aggiungendo ciò che resta delle rate precedenti. Ogni stagione delle dichiarazioni dei redditi si scarica 1/5 di quanto versato l’anno prima con l’aggiunta delle quote degli anni precedenti.