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Superbonus 110%: cittadini vittime di abusi e ritardi

È di oggi la notizia della pubblicazione, da parte dell’Agenzia delle Entrate, dell’attesa circolare che chiarisce le novità introdotte nel decreto Aiuti bis circa le responsabilità del cessionario. Il testo della nota chiarisce come la colpa grave ricorre in caso di omissione in termini macroscopici della diligenza richiesta.

Un provvedimento che, nei fatti, rappresenta quasi un’ammissione di colpa nel non aver previsto e specificato severe restrizioni alla cessione del credito.

Questa è solo una delle numerose criticità relative al bonus 110%, che seppur concepito con il positivo e condivisibile intento di aiutare le famiglie, orientandole verso l’efficientamento energetico, si è trasformato in un vero e proprio pantano in cui sono sprofondati famiglie, cantieri, professionisti, ed in cui si sono annidate irregolarità, abusi e numerosi illeciti sui quali la magistratura si sta già occupando a livello nazionale.

In particolare, Federconsumatori sta ricevendo numerose segnalazioni da parte delle famiglie oggi in difficoltà con il rispetto delle scadenze fissate ai fini dell’ottenimento del bonus.

La data del 30 settembre, entro cui era necessario raggiungere il 30% dei lavori agevolabili con il superbonus, seppur relativa solo alle spese sostenute da persone fisiche su singole unità immobiliari indipendenti e autonome ha già portato alla luce innumerevoli criticità.

La maggior parte delle segnalazioni pervenuteci riguarda, innanzitutto, i contratti di appalto, sottoscritti in alcuni casi con congrui anticipi, e spesso con fatture emesse senza la corretta intestazione e senza l’opportuna raccomandazione al cliente di effettuare il “bonifico parlante”, con cantieri rimasti fermi o mai aperti, con conseguente perdita non solo delle somme versate, ma anche insorgenza di danni ingenti dovuti al mancato beneficio fiscale.

A ciò si aggiungono le opacità sulle forme di pagamento, con accordi per sconti in fattura che, in corso d’opera, si sono trasformati in cessioni del credito ad interesse ed onere del committente, non di rado accompagnate a richieste di forti integrazioni sul prezzo per compensare lo sconto che i cessionari dei crediti fiscali ormai applicano attorno anche al 67% del credito ceduto.

Ma le problematiche riscontrate finora rappresentano solo un primissimo assaggio di cosa potrebbe accadere a dicembre: il 31 dicembre, infatti, essendo il termine entro cui, secondo l’interpretazione più diffusa e prudenziale della norma, sarà necessario chiudere i cantieri, non sarà possibile certificare lavorazioni che non verranno effettuate entro tale data.

I cittadini penalizzati, in questo modo, saranno moltissimi: sul mancato rispetto delle scadenze fissate, infatti, pesa una situazione di diffusi ritardi, rincari dei materiali edilizi (che hanno raggiunto picchi oltre il 78%) e difficoltà nel reperire alcuni materiali, a partire dai beni quali caldaie, pannelli solari, ecc. che risentono delle penurie che affliggono il settore di chip e semiconduttori.

Il rischio che molti cantieri restino fermi per l’impossibilità di installare beni non disponibili o a causa di tempi di consegna più lunghi del previsto è sempre più reale e vicino.

Il medesimo problema cova sotto la cenere anche per i condomini, che hanno scadenze in tempi più dilatati, ma che risentono di problemi di identica natura.

Problemi che si si sarebbero potuti evitare attraverso una predisposizione di contratti standardizzati, che eliminassero quelle opacità (es. facoltà di cessione del contratto, o l’indipendenza del contratto dal riconoscimento del bonus fiscale, lo sconto in fattura etc.) di cui gli appaltatori hanno largamente abusato, nonché disponendo una severa e attenta attività di controllo.

È questa la carenza a cui deve rispondere il Governo, adottando provvedimenti affinché non siano le famiglie che hanno operato correttamente a pagare le spese della “ingenuità” e superficialità con cui sono state disposte alcune norme. Specialmente in una fase difficile come quella che il Paese sta attraversando.

Federconsumatori, in attesa che il Governo si muova in questa direzione, continuerà a raccogliere le segnalazioni e ad assistere i cittadini vittime di abusi e ritardi, che invitiamo a rivolgersi ai nostri sportelli, presenti in tutta Italia, per ottenere giustizia e far valere il proprio diritto all’ottenimento del bonus.

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Ufficio stampa

Federconsumatori – APS