La tassa rifiuti, o tari, introdotta nel 2014, viene pagata dai cittadini al comune per la raccolta, gestione e smaltimento dei rifiuti.
Chi la deve pagare
Si è tenuti al pagamento se si possiede o si utilizzano, locali o aree che producono rifiuti. In caso di utilizzo per una durata fino a 6 mesi la titolarità al pagamento e a tutto ciò che ne deriva resta alla proprietà e non all’utilizzatore.
Non sono soggette alla tari le aree scoperte che siano di pertinenza o accessorie a locali tassabili. Sono da considerare escluse anche le aree comuni condominiali, così come definite nell’ART. 1117 del Codice Civile.
Come viene calcolata
Essendo la tassa rifiuti gestita dal comune nel quale il locale risiede, e considerando che in Italia ci sono quasi 8000 comuni, non esiste una regola generale, ma ci sono dei principi che aiutano a capire su che presupposti viene calcolata.
Per prima cosa si procede ad individuare e classificare i costi, si procede alla divisione tra costi fissi e costi variabili e si determinano le quote (componente fissa e componente variabile) in carico alle utenze domestiche e quelle in carico alle utenze produttive. Infine viene eseguito il calcolo delle tariffe che verranno applicate a seconda della categoria di utenza. Il metodo di calcolo viene deliberato dal Consiglio comunale in funzione dei costi preventivati dal’azienda che svolgerà il servizio, ed approvati in Comune.
Le voci variabili dipendono in generale dal tipo di utenza (produttiva o domestica), dalla superfice del locale e il numero di persone che vi risiedono se si tratta di utenza domestica.
Sono previste agevolazioni o esenzioni in funzione di criteri stabili dal Comune, che in linea di principio sono legate ad un limitato utilizzo del locale nell’arco dell’anno solare, o altri criteri stabiliti localmente.
Come e quando si paga
Le informazioni relative al pagamento della TARI Si ricevono presso il proprio domicilio e sono normalmente già suddivise in rate che possono variare da due fino a quattro, è sempre possibile pagare tutto in una unica tranche per chi predilige questa soluzione. Nella maggior parte dei casi si ricevono dei bollettini postali con tanto di scadenza indicata per ognuna delle rate, ma è possibile effettuare il pagamento anche con modello F24 o utilizzando il MAV. Inoltre le ricevute di pagamento vanno conservate per cinque anni, infatti oltre questo periodo il comune non può richiederne il pagamento perché va in prescrizione.