Il partito Italia Viva di Matteo Renzi ha presentato un emendamento al dl Fisco in cui propone l’inserimento del pagamento della tassa comunale dei rifiuti (Tari) nella bolletta elettrica. Di fronte a Comuni in difficoltà per la riscossione, l’effetto psicologico sugli utenti di restare senza luce dovrebbe, secondo i proponenti, funzionare. L’idea nasce come conseguenza di quanto accaduto nel 2016, sempre grazie al partito di Renzi (all’epoca a capo del governo) con l’imposta/canone Rai: l’inserimento in bolletta elettrica portò una riduzione drastica dell’evasione e conseguente crescita del gettito fiscale.
Indipendentemente dal fatto che noi siamo contrari al pagamento di tasse e imposte “mascherate” , cerchiamo di capire razionalità (e irrazionalità) di quanto accade.
E’ di questi giorni l’annuncio che dal 2023 il canone Rai non sarà più riscuotibile tramite bolletta elettrica: oneri estranei alla materia energetica, secondo l’Ue, confliggono con la concorrenza energetica e il Piano di ripresa e resilienza . Al momento non ci sembra che qualche legislatore o governante abbia contestato questo cambiamento per la Rai.
Quindi, non si capisce perché questo conflitto per gli oneri estranei non dovrebbe esserci anche per i rifiuti. Qualcuno crede che il legislatore non si accorga di questo conflitto, magari perché il dl Fisco verrà votato con la fiducia e non nel merito?
Quindi, o siamo noi che non abbiamo capito nulla o qualcuno fa una sorta di gioco sporco che, alla fine, non può che ritorcersi contro: dopo la “bella figura” e “genialata” dell’emendamento per aiutare i Comuni in difficoltà, sembra ovvio che di rifiuti in bolletta elettrica non se può parlare… e il problema rimane identico a prima, con l’aggravante del rimando e dell’accumulo di difficoltà per le amministrazioni comunali. Chi voleva aiutare farebbe, invece, solo beffa e danno! Ai Comuni e agli utenti/contribuenti.
COMUNICATO STAMPA DELL’ADUC