Torna il Reddito di Cittadinanza per 2025 e 2026, le ultime notizie Torna il Reddito di Cittadinanza per 2025 e 2026, le ultime notizie

Torna il Reddito di Cittadinanza per 2025 e 2026, le ultime notizie

Ecco perché adesso si torna a parlare di nuovo del Reddito di Cittadinanza dopo un emendamento alla manovra di Bilancio .

Dal mese di settembre 2023 sono iniziate le procedure che hanno portato all’abrogazione del Reddito di Cittadinanza e alla sua sostituzione con due nuove misure, cioè l’Assegno di Inclusione e il Supporto Formazione e Lavoro. Due nuove misure molto criticate perché di fatto la platea dei cosiddetti poveri, cioè di chi ha difficoltà economiche è stata divisa in due. Il sussidio percepito passando dal Reddito di Cittadinanza alle altre due misure è stato nettamente ridotto. Ecco perché adesso c’è chi vorrebbe che da gennaio partisse di nuovo la vecchia misura.

Torna il Reddito di Cittadinanza per 2025 e 2026, le ultime notizie dalla legge di Bilancio

L’Assegno di Inclusione è entrato in vigore nel 2024 da gennaio. Il Supporto Formazione e Lavoro invece da settembre 2023. Le due misure hanno preso il posto del Reddito di Cittadinanza. La prima misura è destinata solo a vulnerabili, ovvero persone che hanno oltre 60 anni di età, sotto 3 anni di età, invalidi, presi in carico dai servizi sanitari o sociali o con carichi di cura familiari. Tutti gli altri rientrano nel Supporto Formazione e Lavoro. Gli attivabili al lavoro, ovvero soggetti tra i 18 ed i 59 anni di età che non rientrano in quelle categorie prima citate, possono prendere questo sussidio che però vale solo 350 euro al mese e si prende solo se si frequentano corsi o si svolgono lavori socialmente utili.

Il ritorno al passato auspicato da molti

In base agli ultimi riscontri dell’Osservatorio statistico dell’INPS sull’Assegno di Inclusione, già a giugno si sono manifestate le riduzioni di platea rispetto al Reddito di Cittadinanza. L’ADI è stato appannaggio di 1,7 milioni di persone. E poche centinaia di migliaia di soggetti sono quelli che entrano e prendono il Supporto Formazione e Lavoro. In pratica la platea di riferimento dei due sussidi si è praticamente ridotta, addirittura quasi dimezzata rispetto a chi prendeva il Reddito di Cittadinanza.
Le critiche al governo sono molte proprio da questo punto di vista. Mancata tutela dei poveri, aumento della povertà a causa di questi cambiamenti del governo e così via dicendo. Ecco perché molti vorrebbero un passo indietro con un ritorno al Reddito di Cittadinanza. E adesso c’è addirittura una nuova proposta già nella legge di Bilancio.

Ecco perché si riparla di Reddito di Cittadinanza

Insieme alla proposta sul salario minimo da 9 euro all’ora che il Movimento 5 Stelle ha presentato in maniera unitaria con le altre opposizioni, ecco comparire un emendamento che proponeva il ritorno al Reddito di Cittadinanza per il biennio 2025-2026.
Tra i vari emendamenti alla Legge di Bilancio 2025, per ridurre le disuguaglianze e per garantire maggiori tutele per lavoratori e famiglie in difficoltà ecco quindi che torna il cavallo di battaglia dei “Grillini”.
Secondo gli esponenti del Movimento 5 Stelle il Reddito di Cittadinanza è una misura “fondamentale per contrastare povertà ed esclusione sociale”, ed evidentemente l’Assegno di Inclusione e il Supporto Formazione e Lavoro non sono idonee a perseguire questo obiettivo.In base alla proposta, solo per il 2025 la spesa sarebbe di 12 miliardi di euro.
Adesso bisognerà vedere se in Parlamento ci sarà l’approvazione o meno dell’emendamento. Fatto sta che si continua a spingere per un ritorno al passato con quella misura che anche molti contribuenti e molte famiglie in condizioni di vulnerabilità auspicano possa tornare come prima.