Torna la pensione con 30 anni di contributi nel 2025 Torna la pensione con 30 anni di contributi nel 2025

Torna la pensione con 30 anni di contributi nel 2025, ecco i requisiti e i limiti

Torna la pensione con 30 anni di contributi nel 2025, ma solo per alcune categorie di lavoratori e contribuenti.

Sembrava che tutto dovesse morire il 31 dicembre 2024, con il sistema previdenziale italiano che doveva venire congelato e riportato tutto solo ai requisiti della legge Fornero. invece nulla di tutto questo. Il governo ha deciso ormai da tempo di confermare in tutto le pensioni 2024 nel 2025. Si attende solo l’ufficialità che verrà fuori dalla legge di Bilancio una volta che sarà pubblicata in Gazzetta Ufficiale. E poi potremo dire ufficialmente che torna la pensione con 30 anni di contributi nel 2025. Perché in effetti ci sarà ancora nel 2025 la possibilità di andare in pensione con 30 anni di contributi.

Torna la pensione con 30 anni di contributi nel 2025, ecco i requisiti e i limiti

Quando si parla di 30 anni di contributi si parla, anche se non matematicamente, di una via di mezzo tra i contributi che servono per le pensioni di vecchiaia e i contributi che servono per le pensioni anticipate. Infatti con 20 anni di contributi ci sono le pensioni di vecchiaia ordinarie. Invece con 42,10 anni di contributi (41,10 anni per le donne) ci sono le pensioni anticipate ordinarie. Nel 2025 però torna la pensione con 30 anni di contributi. Perché il governo nella legge di Bilancio ha deciso di prorogare l’Ape sociale anche nel 2025.
La misura con 30 anni di contributi si rivolge solo a 3 categorie di contribuenti. Infatti la quarta, che sono i lavori gravosi, non danno l’accesso alla pensione 2025 con l’Ape sociale se non si raggiungono almeno 36 anni di versamenti.
Per invalidi, caregivers e disoccupati invece bastano 30 anni di contributi e la pensione con l’Ape sociale nel 2025 si può prendere.

Ecco come funziona la pensione con 30 anni di contributi nel 2025

Torna la pensione con 30 anni di contributi nel 2025, perché determinati disoccupati potranno andare in pensione se compiono almeno 63,5 anni di età l’anno venturo. Il disoccupato però deve aver preso già tutta la Naspi spettante prima di poter presentare domanda di accesso all’Anticipo pensionistico sociale. Le due prestazioni, cioè Ape e Naspi insieme non si possono percepire. Recenti sentenze hanno concesso la possibilità di accedere lo stesso all’Ape sociale anche senza aver preso la Naspi, purché il diritto all’indennità di disoccupazione sia maturato. Quindi, lo stato di disoccupazione non può essere valido per l’Ape sociale se proviene da dimissioni volontarie senza giusta causa o da qualsiasi altra perdita del posto di lavoro derivante dalla volontà dell’interessato.

La pensione con 30 anni di contributi per invalidi o caregivers

Per i caregivers nel 2025 Torna la pensione con 30 anni di contributi e come per i disoccupati, solo per chi ha compiuto almeno 63 anni e 5 mesi di età. Stessa cosa per gli invalidi civili, ma solo se hanno almeno il 74% di disabilità certificata dal verbale delle commissioni mediche invalidi civili dell’ASL.
Per i caregivers è necessario che il parente disabile con cui convivono da almeno 6 mesi e a cui prestano da almeno 6 mesi assistenza, sia il coniuge o un genitore. Oppure che sia un parente o affine fino al secondo grado, purché essi non abbiano perso genitori o coniuge o abbiano genitori o coniugi over 70 o invalidi.

Requisiti ok, ma anche tanti vincoli confermati con l’Ape sociale 2025

Se prima abbiamo esposto i requisiti per la pensione con l’Ape sociale, va detto che ci sono delle concrete limitazioni. Per i soggetti prima citati torna la pensione con 30 anni di contributi nel 2025, ma più che pensione ciò che l’INPS eroga di Ape sociale è un assegno di accompagnamento alla pensione.
Infatti la misura si prende solo fino a 67 anni di età e non può superare 1.500 euro al mese. Una sorta di ammortizzatore sociale quindi, che tra l’altro non si adegua al tasso di inflazione, non prevede maggiorazioni, tredicesima, integrazioni al trattamento minimo e trattamenti di famiglia. Inoltre, non è reversibile e non permette a chi la prende, di svolgere altre attività lavorative diverse da quella da lavoro autonomo occasionale fino a 5.000 euro di reddito aggiuntivo per ogni anno solare in cui si prende l’Ape sociale.