La quota 103 è nella Legge di Bilancio e prevede, al posto dell’attuale quota 102, l’uscita a 62 anni con 41 anni di contributi. Ma per chi raggiunge questi requisiti e decide di rimandare l’uscita dal mondo del lavoro a 67 anni è previsto anche un Bonus del 10% sulla busta paga.
Uscire o non uscire? Sembra essere questo il dilemma dei lavoratori italiani che possono beneficiare della nuova misura. Ma tra pensione a 62 anni e Bonus 10% la scelta migliore potrebbe essere un’altra.
Perchè il Bonus 10% non convince?
Sicuramente un aumento dello stipendio del 10% non è poco. Soprattutto in questi tempi di crisi. E soprattutto per chi ha un reddito medio alto da lavoro. Ma è da considerare che il Bonus in questione non è esentasse ed è, quindi, da assoggettare all’IRPEF.
Quello che finirebbe nelle tasche dei lavoratori, quindi, non sarebbe un 10% netto. E a fronte di questo si dovrebbe congelare la pensione al momento della scelta. Ovvero scegliere di pensionarsi a 67 anni, si, ma con la pensione maturata all’età in cui si sceglie di fruire del Bonus per continuare a lavorare.
Tra pensione a 62 anni e Bonus 10% la scelta migliore potrebbe un’altra
Le conseguenze sulla pensione scegliendo un congelamento alla scelta del Bonus potrebbero essere disastrose. Perchè ricordiamo che il Bonus è per un massimo di 5 anni. La pensione più leggera, invece, si riceverà per tutta la vita.
E proprio per questo motivo, forse, chi vuole scegliere il Bonus dovrebbe meditare bene sulla scelta che sta facendo. E fare bene i conti sulla pensione che andrà a percepire con questa scelta e quella che, invece, gli spetterebbe se continuasse a lavorare normalmente e senza Bonus. La differenza potrebbe sorprendere e non poco.
La scelta alternativa potrebbe essere quella di attendere il raggiungimento dei requisiti della pensione anticipata, senza Bonus e senza quota 103. E poi andare in pensione sicuramente con un assegno leggermente più alto rispetto alla quota 103, ma senza i vincoli che la nuova misura impone.