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Tra pensioni e fisco, ecco chi perde il trattamento e deve restituirlo

Tra pensioni e fisco bisogna stare attenti al lavoro svolto durante la pensione, perché si rischia di perdere il trattamento e di doverlo restituire interamente.

Lasciare il lavoro e prendere una delle tante pensioni che il sistema offre, ma guardando bene a questioni inerenti il fisco e il lavoro svolto. Può sembrare strano ma c’è chi per colpa di una errata interpretazione delle regole rischia di perdere il trattamento pensionistico. Ma cosa c’entrano le pensioni con il fisco? Il problema nasce nel momento in cui un contribuente con Partita Iva va in pensione con la quota 100, la quota 102 o tutte le altre misure che non prevedono la cumulabilità tra redditi di lavoro e redditi di pensione.

Tra pensioni e fisco, ecco chi perde il trattamento e deve restituirlo

Andare in pensione con l’Ape sociale nel 2024 prevede il divieto di cumulo tra redditi come è previsto anche per la quota 100, la quota 102 o la quota 103. Non si possono svolgere attività di lavoro autonomo o dipendente. L’unica eccezione sono le attività di lavoro autonomo occasionali. Sempre che non si oltrepassi il limite dei 5.000 euro annui. Una attività che non va assolutamente confusa con il forfettario. Tra pensioni e fisco bisogna prestare attenzione e distinguere tra le due cose. Il regime forfettario non è altro che un regime fiscale agevolato che riguarda i lavoratori autonomi con Partita Iva che hanno volumi d’affari ridotti. Ma per quanto riguarda le questioni di incumulabilità tra redditi, ciò che conta è che non si può svolgere un lavoro duraturo e continuo, a prescindere che sia da dipendente che da autonomo.

Lavoro autonomo occasionale e pensioni, ecco a cosa prestare attenzione

Il lavoro autonomo occasionale, come più volte detto da noi di Pensioni e Fisco è quella attività lavorativa che un contribuente svolge senza obbligo di Partita Iva e con caratteristiche di discontinuità e occasionalità. Nulla a che vedere con una Partita Iva utilizzata che produce redditi. Infatti in questo caso si corre il rischio di vedersi sospendere la pensione e di dover restituire i soldi di pensione percepiti durante l’anno di imposta in cui si cumulano i due redditi. Uno dei problemi che confondono i contribuenti è il fatto che per quota 100, l’Ape sociale, la quota 102 o la quota 103, per poter andare in pensione occorre cessare l’attività lavorativa. Invece per le Partite Iva questa può restare aperta e non c’è obbligo di cancellazione da albi professionali, registri e camere di commercio. Ma dalla Partita Iva aperta non bisogna recuperare redditi.