Dicembre è probabilmente il mese più ricco anche per colf, badanti e baby sitter. Infatti con la mensilità di stipendio classica, quella relativa al mese lavorato, si prende anche la tredicesima. Ciò che rende dicembre speciale per le badanti e per i lavoratori domestici in generale, se paragonato a quello delle altre categorie di lavoratori dipendenti, è il Tfr.
I lavoratori domestici infatti possono chiedere al datore di lavoro la liquidazione del Tfr ogni anno e per il 70% di quanto accantonato.
La tredicesima badanti e colf, quanto spetta?
Anche ai lavoratori del settore domestico spetta la tredicesima mensilità. Ed anche per loro è il mese di dicembre ad essere quello canonico per il pagamento di questa mensilità aggiuntiva che vista la vicinanza al natale, viene chiamata gratifica natalizia.
La tredicesima mensilità dal punto di vista degli importi, è pari a 1/12 dell’intera retribuzione annuale percepita dal lavoratore. Essendo il datore di lavoro del settore non tenuto a fungere da sostituto di imposta, la tredicesima è precisamente una mensilità in più, cioè va pagata come viene pagata normalmente la lavoratrice o il lavoratore ogni mese. In altri termini, a dicembre al lavoratore spettano esattamente due stipendi.
La tredicesima matura mese per mese e per questo, se il lavoratore è stato assunto nel 2021, spettano tanti dodicesimi di tredicesima quanti sono i mesi effettivamente lavorati. Un mese intero di lavoro è quello in cui la lavoratrice risulta assunta per almeno 15 giorni.
Per esempio, una lavoratrice assunta il primo marzo 2021, avrà diritto a 10 mesi di tredicesima, cioè lo stipendio mensile diviso 12 per 10. Sarebbe lo stesso, per via della regola dei 15 giorni, se la badante fosse stata assunta dopo il primo ma entro il 15 marzo. Se invece la badante è assunta dal 16 in poi, la tredicesima spetta dal primo giugno, cioè per 9 mesi.
Anche il Tfr è prerogativa della badante, ma ciò che conta è la possibilità di anticipo
A dicembre è facoltà della badante chiedere al datore di lavoro l’anticipo del Tfr. Una facoltà che la badante ha ogni anno. Infatti ogni dicembre il lavoratore domestico può chiedere al datore di lavoro di ricevere il 75% del trattamento di fine rapporto maturato.
Il Tfr si matura mese per mese come la tredicesima e grosso modo si mette da parte uno stipendio all’anno di quella che molti chiamano liquidazione. Infatti il Tfr dovrebbe essere erogato alla fine del rapporto di lavoro, a prescindere dalla motivazione per la quale il rapporto si è interrotto (dimissioni, fine del contratto, licenziamento, morte dell’anziano).
In tutti gli altri settori l’anticipo è ammesso una sola volta durante lo stesso rapporto di lavoro e solo se sono decorsi 8 anni dalla prima assunzione. Inoltre negli altri settori serve una giusta motivazione per ottenere l’anticipo. Occorre spiegare al datore di lavoro il perché si chiede la liquidazione prematura del Tfr, magari per acquisto casa, ristrutturazione della stessa o per cure sanitarie e mediche improvvise (per esempio un intervento odontoiatrico particolarmente costoso).
Nel settore domestico non c’è da dare alcuna spiegazione e all’occorrenza il Tfr può essere chiesto come anticipo ogni anno e per il 75% di quanto accantonato. La parte restante invece come è naturale che sia viene percepita al termine del rapporto di lavoro.