Si cambia, e da gennaio già 61 anni potrebbero diventare un’età idonea alla pensione. è quello che pare sia l’orientamento del Governo Meloni. Una serie di nuove misure che significa estendere le possibilità di pensionamento a quanti oggi ne verrebbero esclusi. Per esempio io nati nel 1962, per i quali in questo 2022 non c’è nulla ma che da gennaio potrebbero avere delle possibilità. Infatti se si guarda alle indiscrezioni, aumenterebbero esponenzialmente le occasioni. E tutte le nuove età di pensione 2023 da 61 a 67 anni che le nuove ipotesi mettono in campo, sono lì a dimostrarlo.
Da 61 a 67 anni in pensione, ecco come
A 61 anni potranno uscire quanti hanno 39 anni di contributi se il governo varerà la nuova quota 100 flessibile. Altrimenti di contributi ne serviranno 41 se la scelta cadrà sulla quota 102 o su una Quota 41 che vedrà nei 61 anni il limite anagrafico imposto. A 62 anni invece serviranno 38 o 40 anni, rispettivamente con le giù citate quota 100 o quota 102. A 63 anni invece 37 o 39, a 64 invece, 36 o 38 e così via. Naturalmente a 67 anni poco servirà se non arrivare ai soliti 20 anni di contributi versati con la pensione di vecchiaia ordinaria che non solo non cesserà, ma che avrà i medesimi requisiti di oggi anche l’anno venturo.
Anche una nuova quota 41 ma solo ad una determinata età
Oggi a 61 anni di età in pensione ci può andare solo chi ha raggiunto la contribuzione utile alle pensioni anticipate ordinarie. Servono quindi almeno 42 anni e 10 mesi di carriera per gli uomini e 41 anni e 10 mesi di carriera per le donne. Sono le misure distaccate dai limiti di età che consentono di accedere alla quiescenza. Alternativa è quota 41 precoci, ma serve che dei 41 anni di contributi utili, almeno un anno deve essere versato prima dei 19 anni di età.