Anche nel 2024 si potrà andare in pensione con l’anticipo pensionistico sociale meglio nota come Ape social. La misura infatti è stata confermata dal governo Meloni nella legge di Bilancio e quindi sarà attiva anche quest’anno. L’età di uscita però cambia inasprendosi di 5 mesi. Si passa dai 63 anni del 2023 ai 63 anni e 5 mesi di oggi. Per il resto la misura non cambia granché rispetto al passato. Ma cosa perde un lavoratore che decide di andare in pensione con l’Ape sociale?
Tutte le penalizzazioni dell’APE sociale 2024
Chi esce dal lavoro con l’Ape sociale esce 3 anni e 5 mesi in anticipo rispetto alla pensione di vecchiaia ordinaria. Nel 2024 l’anticipo diventa meno favorevole, perché come detto fino al 2023 si usciva con 63 anni esatti. Il vantaggio sull’età di uscita è evidente. Per il resto la misura è particolarmente penalizzante, piena com’è di limitazioni e vincoli.
APE sociale 2024, come funziona?
Chi uscirà dal lavoro nel 2024 con l’Ape sociale a 63 anni e 5 mesi esatti o anche in età più avanzata, deve considerare tutti i limiti della misura stessa. Innanzitutto va detto che servono 36 anni di contributi versati per i lavori gravosi. Basteranno invece 30 anni probabilmente, per invalidi, caregiver e disoccupati, anche se si ragiona se allargare a tutti il vincolo dei 36 anni di contributi da racimolare come previsto per i lavori gravosi. Le limitazioni di cui parlavamo sono diverse. Innanzitutto la misura non può superare i 1.500 euro al mese di importo. Inoltre con l’Ape sociale non si prende la tredicesima mensilità e la misura per tutti gli anni in cui viene percepita non si adegua al tasso di inflazione. In altri termini ciò che si prende nel 2024 si prenderà fino al compimento dei 67 anni di età. Nessun adeguamento all’aumento del costo della vita. Inoltre la misura non è reversibile ai superstiti, non prevede le maggiorazioni sociali, l’integrazione al trattamento minimo e nemmeno gli assegni per il nucleo familiare.
