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Tutti in pensione a 56 anni con questi contributi: la misura che non ti aspetti

Andare in pensione a 56 anni sembra essere solo un sogno, ed invece potrebbe essere una realtà per questi lavoratori.

La pensione di vecchiaia a 67 anni è troppo lontana in alcuni casi. In altri è troppo difficile accumulare almeno 42 anni e 10 mesi di contributi per accedere alla pensione anticipata ordinaria. Ma non tutti sanno che esistono delle misure specifiche che prevedono il pensionamento molto prima. Tutti in pensione a 56 anni ma solo con questi requisiti, vediamo quali sono.

Le misure dell’anticipo

Lasciando stare la quota 100, che ormai è scaduta, tralasciando anche la quota 102, misura che ha permesso il pensionamento a una manciata di lavoratori, quali misure restano? Ovviamente c’è l’Ape sociale, pensionamento a 63 anni con soli 30 anni di contributi. Ma la misura è aperta solo a chi rientra in determinati profili di tutela. E non tutti riescono a raggiungere i 30 anni di contributi versati.

Si potrebbe obiettare che esiste anche l’opzione donna, è vero, permette il pensionamento a 58 anni e richiede 35 anni di contributi (che non sono pochi). Ma vogliamo parlare della penalizzazione sull’assegno che le donne che la scelgono devono accettare con il ricalcolo interamente contributivo? E allora cosa resta?

Tutti in pensione a 56 anni con 20 anni di contributi

Esiste una misura, certamente non aperta alla generalità dei lavoratori, ma che consente di andare in pensione a 56 anni con soli 20 anni di contributi. Ed è una vera e propria pensione di vecchiaia.

Possono accedervi tutti coloro che hanno una invalidità pensionabile di almeno l’80% e che lavorano nel settore privato. Ovvero coloro che non riescono a raggiungere i 67 anni di età in servizio per motivi di salute. O che non possono permettersi di lavorare per oltre 40 anni per ambire ad un prepensionamento.

A 56 anni il pensionamento è aperto alle donne, per gli uomini ne sono richiesti almeno 61. Per entrambi, sia uomini che donne, poi, è necessario rispettare una finestra di attesa di 12 mesi dal raggiungimento del requisito anagrafico alla decorrenza della pensione. Finestra che può essere, a scelta del lavoratore, anche lavorata.

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