C’è una misura che consente di andare in pensione prima con un assegno di accompagnamento alla vera pensione di vecchiaia. Uno strumento su cui molti contribuenti puntano ormai da anni e cioè dal fin da quando la misura è stata introdotta nel 2017.
Parliamo dell’Ape sociale, una misura oggi di strettissima attualità dal momento che la sua scadenza è fissata al 31 dicembre 2024. Con il governo che non è ancora certo se confermarla o meno per l’anno prossimo. Una misura che è di stretta attualità anche per un altro aspetto.
Perché si tratta di una misura che prevede la necessità di passare dalla domanda di certificazione del diritto prima di presentare la domanda di pensione vera e propria. E per quanti completano il diritto all’Ape sociale in questi restanti mesi del 2024, presto sarà il momento della scadenza delle domande di certificazione.
Ultima chiamata per la pensione 43 mesi prima, entro novembre questa domanda
La domanda di certificazione del diritto è una domanda con cui un lavoratore chiede all’INPS la conferma di avere diritto ad una sua pensione. Un passaggio che potremmo definire propedeutico che non riguarda solo l’Ape sociale. Per esempio riguarda gli addetti ai lavori usuranti per il loro scivolo oppure gli addetti ai lavori gravosi per la quota 41 per i precoci. Tornando all’Ape sociale, la scadenza dell’ultima finestra utile per la domanda di certificazione del diritto è quella del 30 novembre 2024. Quindi chiunque sia interessato alla misura in questi ultimi mesi dell’anno farebbe bene a prepararsi per presentare questa domanda per tempo. Naturalmente una volta maturato il diritto alla pensione questo non viene meno per quanto riguarda l’Ape sociale per il solo fatto di ritardare la presentazione della domanda di certificazione.
Ma parlando di misure alternative alle pensioni ordinarie e soprattutto di una misura che non permette di cristallizzare il diritto alla pensione, rispettare i termini è fondamentale. Perché si corre il rischio di dover rimandare la pensione per via di risorse che non sono illimitate ma collegate alle dotazioni che ogni anno vengono messe a bilancio.
Ape sociale, come funziona e cosa bisogna fare
L’Ape sociale è una misura che si prende con 63 anni e 5 mesi di età e con 30 anni di contributi versati. Contributi che diventano pari a 36 anni per una particolare categoria di lavoratori. La misura in effetti non è aperta a tutti i lavoratori ma solo a chi rientra in determinate categorie che sono i soliti caregivers, gli invalidi, i disoccupati e gli addetti ai lavori gravosi. Per le prime tre categorie oltre ai 63 anni e 5 mesi di età minima da centrare bisogna arrivare anche a 30 anni di contributi versati. Per quanto riguarda invece i lavori gravosi, servono 36 anni.
La misura nel 2024 è ancora fruibile per chi raggiunge questi requisiti entro la fine del corrente anno. Per quelli che invece li completano l’anno prossimo bisognerà verificare se nel 2025 il governo deciderà di confermare la misura o se proseguirà nel suo intento di riformare il sistema, magari cessando le vecchie misure (tra cui proprio l’Ape sociale) e introducendone di nuove. Quindi, bisogna guardare al 30 novembre con attenzione, in modo tale da presentare la domanda di certificazione per tempo. Ottenere la risposta da parte dell’INPS e poi presentare domanda di pensione a prescindere da quale sarà il futuro prossimo dell’Anticipo pensionistico sociale.