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Ultime notizie quota 41 per tutti, quando la riforma pensioni?

Che fine ha fatto la quota 41 per tutti? Vediamo tutte le informazioni tra novità ed ipotesi.

Chi non ricorda la quota 41 per tutti? Si tratta del cavallo di battaglia della Lega ai tempi del Governo giallo verde. Fu annunciata nel 2019, l’anno in cui entrò in vigore la quota 100 e sarebbe dovuta entrare in vigore con la scadenza della quota 100 il 31 dicembre 2021.

Dopo la scadenza della quota 100, però, c’è stato un nulla di fatto per la quota 41 per tutti e nel 2022 è subentrata la quota 102, seguita dalla quota 103 che, con il passare degli anni, ha previsto sempre più paletti fino a trasformarsi nella misura che è oggi a cui possono accedere solo una manciata di lavoratori.

Che fine ha fatto la quota 41 per tutti senza vincoli e paletti che avrebbe dovuto mandare in pensione i lavoratori, indipendentemente dall’età, al raggiungimento dei 41 anni di contributi? Vediamo le ultime novità e quello che si sa di certo su questa misura tanto attesa dai lavoratori.

Quota 41 per tutti, ultime novità

La quota 100, la cui scadenza doveva segnare l’entrata in vigore della quota 41 per tutti, è scaduta ormai da oltre 3 anni, ma della sua misura-erede non si è fatto nulla. Troppo costosa, era stato detto al tempo e proprio per questo è stata accantonata, ma non dimenticata.

Di tanto in tanto, infatti, c’è qualcuno che rispolvera l’ipotesi e, diciamoci la verità, la Lega non l’ha mai messa da parte del tutto. Ma qual è il destino di questa misura tanto elogiata, tanto amata ma anche altrettanto bistrattata? La quota 100, seppur costosa per le casse dello Stato, nel 2021 è stata portata a sua naturale scadenza: si era in piena pandemia e c’era bisogno di una sorta di ammortizzatore sociale che permettesse il pensionamento di chi aveva perso il lavoro.

Alla sua scadenza, però, è stata sostituita da una misura che non solo vedeva aumentare l’età di accesso, ma che anch’essa era a scadenza (e infatti è durata un solo anno).

Si è continuato a rimandare l’attuazione della quota 41 per tutti annunciando che l’entrata in vigore è prevista, in ogni caso, entro la fine della legislatura (che ricordiamo finirà nel 2027 richiamando gli italiani alle urne).

Se quota 41 sarà, come dobbiamo aspettarcela?

Nel corso degli anni si è parlato di una quota 41 per tutti con età minima di accesso fissata a 62 anni, si è parlato anche di penalizzazioni da applicare con un calcolo interamente contributivo dell’assegno spettante.

La pensione quota 41 per tutti è andata via via modificandosi lasciando il posto all’attuale misura flessibile, ovvero la quota 103 che richiede, appunto 41 anni di contributi, 62 anni di età e, appunto, un ricalcolo interamente contributivo dell’assegno previdenziale.

Il Governo ha quindi mantenuto la sua promessa di attuare una quota 41 per tutti? La brutta copia della misura annunciata nel 2019, però, non è la flessibilità che tutti si aspettavano visto che va a penalizzare soprattutto chi negli ultimi anni ha avuto carriere discontinue e si ritrova con molti anni di contributi maturati prima del 1996.

Tanto vale, piuttosto che scegliere questo tipo di pensionamento, attendere il requisito contributivo necessario per accedere alla pensione anticipata che, alla fine, richiederebbe 10 mesi di contributi in più per le donne e 1 anno e 10 mesi di contributi in più per gli uomini e non comporta un penalizzante ricalcolo della pensione con il sistema contributivo.

In ogni caso la legislatura ancora non è finita e, dando fiducia al governo, possiamo attendere i 2 anni circa che si separano dal ritorno alle urne per vedere la se la quota 41, quella promessa e attesa, sarà veramente prevista.