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Una pensione più alta o anticipata, ecco i contributi che l’INPS supervaluta

Ecco i vantaggi sui contributi versati prima dei 18 anni tra pensioni anticipate e pensioni più alte di importo.

Andare in pensione prima o prendere una pensione più alta. Una delle cose che maggiormente interessano i lavoratori è questo. Le domande che molti si pongono quando devono andare in pensione o appena ci vanno sono queste. Oggi analizziamo uno dei casi più diffusi che permettono di prendere una pensione prima del previsto valutando meglio la contribuzione versata in una determinata fase della vita, ma non prendendo una pensione più alta nonostante questa supervalutazione.

Una pensione più alta o anticipata, ecco i contributi che l’INPS supervaluta

Contributi migliori, o semplicemente più alti di importo. Oppure più contributi versati, aumentando la carriera lavorativa. Le soluzioni per prendere una pensione più alta sono semplici, e partono da queste considerazioni. Soprattutto nel sistema contributivo, più si versa più si prende di pensione. E con le tante misure di pensionamento anticipato che ci sono, più si versa più anni di contributi si accumulano e più misure ci sono per andare in quiescenza. Ma ci sono anche vie alternative. Per esempio, avere contributi più alti è possibile semplicemente avendo iniziato a lavorare prima dei 18 anni. Molti lavoratori negli anni passati hanno iniziato a lavorare molto giovani, e si ritrovano a essere lavoratori precoci. I lavoratori precoci sono di due tipi perché sono diversi gli strumenti previdenziali che hanno la caratteristica di essere favorevoli ai precoci. C’è chi ha versato almeno 12 mesi di contributi prima del compimento dei 19 anni e rientra nella quota 41 per i precoci. E poi c’è chi ha iniziato a lavorare prima dei 18 anni di età, ed è un precoce che gode della cosiddetta maggiorazione contributiva.

I vantaggi per i precoci, tra pensioni più alte o anticipate

La quota 41 precoci permette di andare in pensione prima La maggiorazione consente di avere una pensione più alta.
Per andare in pensione prima, oltre la pensione anticipata ordinaria aperta a tutti, c’è un’altra misura che non ha limiti anagrafici. Ed è la quota 41 per i precoci. Come detto, basta aver raggiunto i 41 anni di versamenti ed aver versato almeno 12 mesi di contributi prima di compiere i 19 anni. Ma occorre anche rientrare in una delle solite 4 categorie che sono i disoccupati che hanno preso tutta la Naspi, gli invalidi con percentuale pari o superiore al 74%, i caregiver e i lavori gravosi o usuranti.

Come funziona la maggiorazione per i precoci

La maggiorazione contributiva per chi ha iniziato a lavorare prima dei 18 anni riguarda solo coloro che hanno iniziato a lavorare dopo il 1995. Soggetti che ricadono interamente nel sistema contributivo e che possono far valere di più la loro contribuzione. Ma solo per il diritto alla pensione e non per il calcolo. Perché nel calcolo contributivo la pensione esce fuori solo da ciò che effettivamente è stato versato senza supervalutazioni di questi versamenti.
Nel dettaglio i contributi versati prima dei 18 anni valgono 1,5 volte, ma non a livello economico. Tutti i contributi versati prima dei 18 anni valgono il 50% in più e quindi chi ha versato 12 mesi può far valere per il diritto alla pensione 18 mesi. Ma questo non vuol dire che se ha versato 1.000 euro può far valere 1.500 euro di contributi.