Una delle materie più discusse e controverse in Italia sono i bonus casa. Parliamo dei cosiddetti bonus edilizi che servono a molti contribuenti per ristrutturare casa. E sono agevolazioni che anche nel 2025 saranno operative anche se con alcune novità come dimostra il testo della legge di Bilancio 2025. Le misure bene o male rimangono sempre le stesse, ma ciò che cambia sono alcuni limiti, vincoli e regole. Per esempio, i limiti di spesa o le soglie reddituali in alcuni casi vengono corretti e modificati, in modo tale, almeno per i legislatori, di rendere queste agevolazioni quanto più eque è possibile.
Uno per uno i bonus casa 2025, ecco la guida
Una delle accuse che spesso vengono mosse a bonus e agevolazioni che servono a ristrutturare casa è che sono misure, provvedimenti e prestazioni appannaggio soprattutto dei benestanti, spesso di proprietari di seconde case che effettivamente forse non avrebbero bisogno di un aiuto di Stato per mettere a posto la casa.
Il Superbonus al 110% per esempio fu proprio una misura che ha visto molte critiche piovere addosso proprio per quelle ragioni e soprattutto perché consentiva a chi ristruttura casa, di andare a recuperare cifre superiori a quelle spese.
Però è anche vero che si tratta di agevolazioni che alla fine nascono anche per favorire il rilancio del settore delle ristrutturazioni edilizie per esempio. O per perseguire quei virtuosi obiettivi ambientali di risparmio energetico o di messa in sicurezza delle case.
I bonus attivi anche nel 2025, ecco quali sono
Resta il fatto quindi che saranno ancora presenti dei bonus casa molto allettanti nel 2025. Nel dettaglio abbiamo:
- detrazione al 50% come bonus ristrutturazione edilizia su prima casa;
- detrazione al 36% come bonus ristrutturazione edilizia su seconde case;
- ecobonus al 50% (dal 2026 al 36%);
- sismabonus al 50% sulle prime case (poi al 36% dal 2026)
- sismabonus al 36% sulle seconde case (poi al 30% dal 2026).
Tutti i bonus sopra citati sono quelli che potranno sfruttare i contribuenti nel 2025. E potranno utilizzarli direttamente nelle dichiarazioni dei redditi perché vie traverse come lo sono state le cessioni del credito o lo sconto in fattura non sono più utilizzabili. Quindi il contribuente che ristruttura casa deve passare come al solito dallo sgravio fiscale in quote annuali di pari importo e per 10 annualità di dichiarazione dei redditi consecutive.
Ecco la guida alle agevolazioni sulla casa
Con la detrazione del 50% delle spese sostenute per la ristrutturazione della casa, il tetto massimo di spesa resta a 96.000 euro. E questo tetto è il medesimo anche sulle seconde case, solo che il vantaggio fiscale per case diverse da quella principale del nucleo familiare del contribuente, diventa del 36% come sarà anche per la prima casa, ma solo dal 2026.
Stesso discorso per ecobonus e sismabonus naturalmente. Quando si parla di bonus casa però non si può non citare pure il Conto Termico che si differenzia dagli altri in quanto è un rimborso diretto erogato ai richiedenti da parte del Gestore Servizi Energetici. Una soluzione alternativa che però riguarda interventi sugli immobili che guardano al risparmio energetico e che per esempio riguardano i pannelli solari e gli impianti fotovoltaici. A chi può sembrare la stessa cosa dell’ecobonus, il Conto Termico va detto che può essere affiancato al primo. Nel senso che è ammesso usare l’ecobonus per interventi di isolamento energetico di casa per esempio, mentre allo stesso tempo si può affiancare il conto termico per acquisto e installazione di un impianto a energia solare.