Dall’INPS la pensione anticipata 2025 ai disoccupati, novità e regole Dall’INPS la pensione anticipata 2025 ai disoccupati, novità e regole

Vantaggi e svantaggi della pensione per i contributivi: a 64 o 67 anni, ma come?

Come funziona la pensione per chi ha iniziato a lavorare dopo il 31 dicembre 1995, anche a 64 anni.


I contributivi puri per definizione sono i lavoratori che hanno la pensione calcolata interamente con il sistema contributivo, ma soprattutto che hanno iniziato a versare contributi dopo il 31 dicembre 1995. Ci sono due forme di pensionamento per questi lavoratori. Una a 64 anni e una a 67 anni. Ma in alcuni casi non si può lasciare il lavoro se non si arriva ai 71 anni di età. I lavoratori che hanno iniziato a versare i contributi dopo il 1° gennaio 1996 infatti sono assoggettati a regole stringenti.

Regole stringenti per chi ha cominciato a lavorare dopo il 1995

Il sistema contributivo come si evince dal suo nome, basa il calcolo delle pensioni sull’ammontare dei contributi versati dal lavoratore nel corso della sua vita lavorativa. Contributi che vengono rivalutati secondo l’inflazione e trasformati in rendita attraverso un coefficiente che dipende dall’età del lavoratore al momento del pensionamento e che favorisce come calcolo chi ritarda l’uscita e va in pensione ad una età più avanzata. Questo sistema è meno vantaggioso rispetto al sistema retributivo, che si basa sulla media delle ultime retribuzioni percepite dal lavoratore. Ma oltre al calcolo della pensione, il sistema contributivo è penalizzante anche come requisiti di accesso alla pensione.

Le varie possibilità di pensione per i contributivi puri

I contributivi puri possono accedere al pensionamento anticipato a 64 anni, con 20 anni di contributi minimi versati e un importo minimo della pensione pari a 2,8 volte l’assegno sociale. Oggi l’assegno sociale è pari a 503,27 euro al mese e la pensione contributiva a 64 anni si prende solo se di importo è superiore a 1.409 euro al mese circa. Altrimenti bisogna aspettare i 67 anni di età, sempre con 20 anni di contributi minimi e con un assegno non inferiore a 1,5 volte l’assegno sociale, ovvero circa 755 euro al mese. Se non si raggiunge nemmeno questo importo minimo della pensione, tutto slitta a 71 anni, quando basteranno 5 anni di contributi e senza vincoli di importo della pensione.