Buoni postali Buoni postali

Vecchi buoni postali, se li trovi ecco quanto valgono

Quanto valgono oggi vecchi buoni postali? Attenzione alla prescrizione che non sempre è decennale dalla scadenza.

Quanto valgono oggi dei vecchi buoni postali? Anche se sono considerati come un “vecchio” investimento a cui ricorrevano le nostre nonne, i buoni fruttiferi postali non sono mai passati del tutto di moda e continuano a essere una delle forme di risparmio preferite dagli italiani.

Anche se oggi, quindi, sono molto meno popolari di un tempo, sono sempre un modo utile e utilizzato per far fruttare (seppur meno rispetto al passato) i propri risparmi. I buoni postali piacciono perché, al contrario del conto corrente continuano a garantire un interesse sui propri risparmi e al contrario di altre forme di investimento sono sicuri al 100%.

I buoni fruttiferi, quindi, sono un modo sicuro di far fruttare i propri soldi. Proprio per questo non è raro imbattersi in vecchi buoni sottoscritti dalla nonna o dai genitori, che ancora continuano a far fruttare i pochi soldi investiti decine di anni fa (che però oggi non sono più tanto pochi).

Ma cosa accade se troviamo vecchi buoni postali di cui non eravamo neanche a conoscenza? Quanto possono valere?

Quanto fanno guadagnare i buoni postali?

In buono postale è un’obbligazione che permette di movimentare il denaro evitandone la stagnazione generando profitti e interessi. Solitamente ci sono delle cedole alla scadenza delle quali vengono corrisposti gli interessi spettanti. La quantità di denaro che possono restituire varia in base alla scadenza e alla tipologia di buono sottoscritto.

Basti pensare che il buono standard ha efficacia 20 anni e per questo periodo fa fruttare interessi sul denaro del suo valore. In passato le condizioni erano ottime e permettevano di guadagnare un bel gruzzolo tenendo il denaro fermo nei buoni per diversi anni. Oggi, sicuramente, i tassi di interesse sono minori, ma ci sono, in ogni caso, buoni postali che permettono di mantenere il costo del denaro indicizzato.

Quanto valgono i vecchi buoni?

Partiamo dal presupposto che un buono, una volta scaduto, può essere riscosso nei 10 anni successivi prima di cadere in prescrizione. Se si trova, ad esempio, un buono sottoscritto per 20 anni nel 1995, il 2025 è l’ultimo anno nel quale è possibile chiederne il rimborso dopodichè si perderà non solo il diritto agli interessi, ma anche al capitale investito.

A questo proposito però, la giurisprudenza ha messo un freno stabilendo che la prescrizione inizierebbe a decorrere dal ritrovamento dei buoni e non dalla loro scadenza. Se si tratta di cifre importanti, quindi (come nel caso dell’uomo che ha trovato buoni postali per 30 milioni di lire sottoscritti dalla madre e che oggi varrebbero 450mila euro) val la pena far intervenire un buon legale a sostegno dei propri diritti.

Trovare un vecchio buono postale, quindi, potrebbe significare anche non poterlo riscuotere e poter contare solo su quello che è il suo valore a livello storico. Se, quindi, il vecchio buono non è rimborsabile è possibile ottenere comunque un guadagno con il suo valore a livello di collezionismo: un buono tenuto molto bene, infatti, può valere anche diverse migliaia di euro.

Leggi anche: