Con 200 milioni di euro di dotazione, ecco il via al Reddito energetico. Infatti il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, come scrivono sul Sole 24 Ore, ha confermato l’istituzione del fondo con le dotazioni economiche prima citate. Si tratta di una agevolazione che adesso dovrebbe consentire alle famiglie meno ricche, di istallare i pannelli fotovoltaici a casa. Un favore per queste famiglie che forse erano in difficoltà nel procedere con queste istallazioni visti gli elevati costi da sostenere. Ed un favore all’ambiente, visto che le fonti energetiche alternative servono anche per questioni ambientali. Ma nello specifico come funziona questo fondo?
Pannelli solari gratis o scontati per le famiglie con un ISEE sotto i 15.000 euro
Ben 200 milioni di euro disponibili per l’iniziativa, di cui l’80% alle famiglie residenti in Regioni svantaggiate come le due Isole Maggiori, Sardegna e Sicilia o le Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise e Puglia. Grazie a queste dotazioni, le famiglie con un ISEE sotto i 15.000 euro, oppure quelle con 4 o più figli al loro interno, con un ISEE sotto i 30.000 euro, potranno richiedere il benefit. Una agevolazione che riguarda famiglie che possono trovare difficile istallare un impianto fotovoltaico con le loro forze. Perché secondo i dati statistici riportati dal quotidiano prima citato, in media supera i 18.000 euro il costo per un impianto fotovoltaico da 6 kW di potenza.
Che tipo di pannelli rientrano nell’agevolazione e cosa si sa al momento su cifre e domande
Gli impianti che le famiglie dovranno montare, per rientrare nell’agevolazione, deve essere di potenza compresa tra 2 e 6 kW. E le case dove si istallano i pannelli devono essere di proprietà del richiedente. Questi i vincoli ulteriori all’ISEE che al momento sono le uniche certezze. Perché la piattaforma di richiesta deve essere ancora varata. E non si conoscono bene le cifre dell’agevolazione, cioè quanto effettivamente potranno ricevere i beneficiari. Serviranno i chiarimenti da parte del Governo o del Gestore dei Servizi Energetici (che dovrebbe essere l’Ente che gestirà il fondo) per capire come verranno erogati i bonus e se questi copriranno interamente la spesa della famiglia o solo in parte. Intanto sembra scontato che si tratti di un contributo in conto capitale e non un contributo sotto forma di credito di imposta. E questo è già un vantaggio.